Intervista a Alessandro Cantoni Assessore alle politiche per la casa e alla partecipazione dei cittadini.
D: Nei suoi ruoli professionali ha mai avuto occasione di confrontarsi con realtà legate al mondo della salute mentale in generale e della psichiatria in particolare?
R: Si. Tutti i giorni da quando ho questa delega, tutti i giorni.
D: Parliamo di pregiudizio rispetto al tema della salute mentale: lei ritiene che un utente psichiatrico subisca discriminazioni sociali?
R: A volte si, non voglio entrare nello specifico. Si.
D: Come si potrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla salute mentale?
R: Io credo che si possa fare dicendo che non esiste una linea di confine netta tra la salute mentale e la malattia mentale, ma l’unico modo per farlo è creare sempre più una città solidale e amica, in cui ci si possa confrontare e crescere insieme. In questo modo si superano tanti problemi.
D: Secondo lei come sarebbe possibile prendersi cura della propria salute mentale?
R: Prima di tutto cercando di impegnarsi e di tenere occupata la mente in cose utili e che possano far star bene la persona. La salute mentale non è un obiettivo ma una cosa a cui miriamo tutti, un equilibrio che cerchiamo nella nostra vita e una continua ricerca, non dico verso la felicità, ma comunque verso lo stare bene e il sentirsi appagati di tutto quello che uno fa nella propria vita.