Fabio e Alice: Benvenuti e grazie di farvi intervistare per menteserena.it. Facciamo le presentazioni.
Andrea: Io sono Andrea, partecipo al corso di psicoeducazione dedicato agli utenti bipolari, sono un utente bipolare e in questa occasione copro anche la veste di utente esperto.
Sara: Io sono Sara, sono una psicologa e sono la consulente che si occupa di condurre i gruppi di psicoeducazione, sia per gli utenti che per i familiari.
Fabio: Ci potete parlare del corso che state svolgendo?
Sara: Il percorso di psicoeducazione si compone di otto incontri di un’ora e mezza. Ogni incontro è dedicato ad un tema specifico riguardante il disturbo bipolare.
Alice: Vorrei chiedervi una breve spiegazione: in cosa consiste la psicoeducazione nel disturbo bipolare?
Sara: L’obiettivo di questo percorso è quello di fornire una serie di informazioni a chi partecipa, che sia un utente o un familiare, per aiutarlo a capire meglio cos’è questo disturbo, come funziona, come si manifesta, quali possono essere le cause e quali gli eventi scatenanti; inoltre una componente molto importante del percorso è quella che riguarda i campanelli dall’allarme, per imparare a riconoscere i sintomi e, ancor prima, i piccoli cambiamenti che possono indicare che si sta andando verso un nuovo episodio della malattia o una ricaduta. Ovviamente lo scopo è di attivarsi per prevenirla e contenerla. Oltre all’informazione, si cerca di fornire degli strumenti concreti affinché la persona affetta da disturbo bipolare possa stare meglio il più a lungo possibile, e i familiari siano in grado di aiutarla.
Alice: Quanto sono coinvolti i familiari in questo discorso?
Sara: Per i familiari è attivo un percorso dedicato, sempre di otto incontri e sugli stessi argomenti.
Alice: Perciò si tratta di un argomento molto sentito dai familiari?
Sara: Sì, anzi, i gruppi dei familiari sono molto numerosi!
Fabio: Oggi state finendo il percorso con gli utenti?
Andrea: Sì.
Fabio: Quello con i familiari invece quando sarà?
Sara: Quello con i familiari si svolgerà ad Ottobre 2017 in via Romiglia a Brescia, mentre a Montichiari partiremo il mese prossimo (Maggio 2017, n.d.r.) con entrambi i gruppi in parallelo. Ogni anno proponiamo un gruppo utenti e un gruppo familiari sia qui in via Romiglia che a Montichiari.
Fabio: Andrea, da quando segui questa attività in qualità di utente esperto?
Andrea: Come utente esperto è il secondo anno, invece come partecipante ho svolto il primo corso di psicoeducazione nel 2013.
Fabio: E tu, Sara, da quanto conduci questi percorsi?
Sara: Da 3 anni in qualità di consulente, ma sono partita come tirocinante affiancando altri consulenti nel 2011, se non mi sbaglio sull’anno.
Alice: Andrea, cosa ti ha spinto a diventare utente esperto fra pari?
Andrea: Le motivazioni sono varie. Prima di tutto, a livello caratteriale, mi piace essere utile al prossimo; nello specifico, avendo fatto il percorso del CPS attraverso i corsi di psicoeducazione ed i corsi del programma FOR, ho notato che a me ha fatto bene avere un utente esperto come riferimento, una figura che riesca a tradurre le informazioni date da psichiatri e psicologi parlando la mia lingua, poiché l’utente esperto ha provato sulla sua pelle quello che ho provato io e lo conosce. È una figura che ritengo molto importante, anche se nessuna figura all’interno di un corso esclude l’altra, ma si integrano a vicenda.
Alice: Perciò questa esperienza ha valorizzato molto la tua vita?
Andrea: Sì, ma non è che se una persona diventa utente esperto non ha più problemi con il proprio disturbo, ha comunque bisogno di un confronto e di un supporto, ma il partecipare in maniera attiva dà modo di fronteggiare i dubbi e le indecisioni che si possono ripresentare; in ogni caso ripassare qualcosa che ti riguarda non fa mai male!
Fabio: Io ho una domanda per Sara: in questi anni cosa hai imparato tu dagli utenti? Penso tu possa farci un libro intero, ma ci rimangono solo un paio di minuti…
Sara: Ho imparato davvero tanto. Nei miei percorsi uso tanti esempi concreti, spesso emersi in altri gruppi, sfruttando ciò che imparo di volta in volta. Mi ricollego a ciò che diceva Andrea: la figura dell’utente esperto è utilissima anche per noi operatori, perché davvero la funzione di traduzione è importantissima e indispensabile. Infatti per l’utente esperto diventa una fonte di nuove modalità e strategie, per noi operatori serve a migliorare le modalità di trasmissione delle informazioni, di concetti che per noi operatori sono molto teorici. Il vedere che in questi percorsi le informazioni che diamo siano effettivamente utili ai partecipanti, che vengano messe in pratica e diano effettivamente dei risultati, è molto bello e motivante, ti fa pensare: “Ok, stiamo facendo qualcosa che davvero serve e che ha senso”.
Fabio: Alice, abbiamo fatto un’intervista lampo!
Alice: Direi: grazie mille.
Sara, Andrea: Grazie a voi.